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cura della Confraternita Pia Unione San Giovanni Battista - Campobasso
CENNI STORICI
La Processione degli Apostoli nel giorno del Giovedì Santo fu
istituita da Nicola Zita, abate dei Frati Minori del convento di Santa
Maria delle Grazie di Campobasso. L’abate che si era gravemente
ammalato, come ringraziamento per la salute riacquistata, dispose che
nel giorno del Giovedì Santo, tredici vecchi, scelti fra i più
poveri del paese, visitassero, vestiti da Apostoli, tutte le Chiese
in cui era esposto alla solenne adorazione Cristo Sacramentato. L'abate,
morto nel 1470, dispose nel testamento che i
tredici prescelti, dopo aver assistito alle cerimonie ecclesiastiche,
avrebbero ricevuto una lauta elemosina da parte dei suoi familiari consistente
in un pranzo di tredici portate, un grosso biscotto e alcune monete.
Questa tradizione fu mantenuta viva per parecchi secoli grazie alla
devozione dei familiari dell’abate e dei loro discendenti e, dagli
inizi del Novecento, viene portata avanti dalla Confraternita Pia Unione
di San Giovanni Battista, che ha sede a Campobasso presso i Frati Minori
del convento di San Giovanni Battista.
LA PROCESSIONE DEGLI APOSTOLI
I tredici figuranti che danno vita alla Processione degli Apostoli appartengono
alla Confraternita Pia Unione di San Giovanni Battista. I dodici che
interpretano gli Apostoli sono estratti a sorte tra gli iscritti alla
Confraternita il giorno della Domenica delle Palme, mentre il tredicesimo
è scelto fra i membri del Consiglio Direttivo della Confraternita
e interpreta Simone di Cirene, colui che fu costretto a portare la Croce
di Cristo durante la salita al Calvario (Mt 27,32 – Mc 15,21 –
Lc 23,26). Nel pomeriggio del Giovedì Santo i tredici figuranti,
indossando i caratteristici abiti orientali e i sandali ai piedi, partono
dalla Chiesa di San Giovanni Battista procedendo l’uno dietro
l’altro in silenzio, a passo lento, con la testa reclinata sul
petto e gli occhi bassi. Apre la Processione, con una croce fra le mani,
Simone di Cirene seguito nell’ordine da Giovanni, Pietro, Giacomo
Maggiore, Giacomo Minore, Bartolomeo, Simone, Matteo, Andrea, Tommaso,
Filippo, Taddeo e Giuda Iscariota. Giunti in Cattedrale, i tredici figuranti
assistono alla Santa Messa nel corso della quale l’Arcivescovo
lava i piedi dei dodici Apostoli. Al termine della celebrazione eucaristica
i tredici figuranti visitano tutte le chiese della città in cui
è stato allestito l’altare della reposizione osservando
un breve momento di raccoglimento e di preghiera dinanzi al Santissimo
Sacramento.
LA
LAVANDA DEI PIEDI
Nel
corso della celebrazione eucaristica del Giovedì Santo, la liturgia
prevede il rito della lavanda dei piedi in memoria del gesto compiuto
da Gesù durante l'Ultima Cena (Gv 13, 4-5). In genere il gesto
del lavare i piedi era riservato ai servi o agli schiavi, ed è
dunque un gesto di estrema umiltà ed umiliazione che riassume
tutta la vita di Gesù, il quale "non è venuto per
essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per
molti" (Mc 10,45). Il gesto compiuto da Gesù non è
da intendersi come un semplice rituale di purificazione, bensì
come il simbolo della purificazione che attuerà per tutti gli
uomini con la sua passione, morte e risurrezione. La lavanda dei piedi
era nelle intenzioni di Gesù sia un atto simbolico, in quanto,
inginocchiandosi davanti a ciascuno dei discepoli per lavarne i piedi,
indicava come si sarebbe abbassato per la loro salvezza, sia un insegnamento,
in quanto, invitando i discepoli a lavarsi i piedi gli uni gli altri,
richiedeva loro uguale disposizione in favore dei fratelli, imitando
l’esempio del loro Maestro e Signore (Gv 13, 14-15).
L’ALTARE
DELLA REPOSIZIONE
L'altare
della reposizione è il luogo in cui viene riposta e conservata
l'Eucaristia al termine della celebrazione eucaristica del Giovedì
Santo. La reposizione dell'Eucaristia si compie per invitare i fedeli
all'adorazione del Santissimo Sacramento nella notte tra Giovedì
e Venerdì Santo, in ricordo sia dell'istituzione del Sacramento
dell’Eucaristia (Mt 26, 26-29; Mc 14, 22-25; Lc 22, 19-20) sia
della veglia di preghiera di Gesù nel Getsèmani (Mt 26,
36-44; Mc 14, 32-40; Lc 22, 39-46). Inoltre, poiché il giorno
successivo non si effettua la consacrazione delle ostie, l’Eucaristia
viene riposta per permettere ai fedeli che partecipano alle celebrazioni
del Venerdì Santo, di fare la Comunione. È tradizione
che nelle chiese gli altari della reposizione vengano addobbati in modo
solenne con composizioni floreali o altri simboli e rimangano allestiti
fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando vengono dismessi
per ricordare con austerità la morte in croce di Gesù.
Nella tradizione e nel linguaggio popolare gli altari della reposizione
vengono comunemente chiamati “sepolcri”. Tale terminologia
è impropria perché il sepolcro sta ad indicare un luogo
di morte e invece gli altari della reposizione conservano l’Eucaristia
che per la Chiesa cattolica è Gesù risorto.
Itinerario della
Processione degli Apostoli
(Gli orari sono indicativi e possono subire delle
variazioni)
Ore
17.30 chiesa S.Giovanni Battista (via S.Giovanni dei Gelsi)
Ore 18.00 chiesa Cattedrale (piazza Prefettura)
Ore 20.00 chiesa S.Leonardo (largo S.Leonardo)
Ore 20.15 chiesa S.Antonio Abate (via S.Antonio Abate)
Ore 20.45 chiesa S.Maria della Libera (piazza V.Emanuele)
Ore 21.00 casa Maria Annibale di Francia (viale Elena, 16)
Ore 21.15 chiesa S.Antonio di Padova (viale P. di Piemonte)
Ore 21.45 chiesa Mater Ecclesiae (via Svevo)
Ore 22.15 santuario S.Maria Del Monte (viale del Castello)
Ore 22.30 chiesa S.Paolo (via Tiberio)
Ore 22.45 casa della carità (via Garibaldi, 13)
Ore 23.15 chiesa Sacro Cuore (piazza S.Francesco)
Ore 23.30 chiesa S.Giuseppe (via Gramsci)
Ore 23.45 chiesa S.Pietro (via S.Giovanni dei Gelsi)
Ore 24.00 chiesa S.Giovanni Battista (via S.Giovanni dei Gelsi)
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