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Nasce nel 1904 a Campobasso dove compie gli studi. Frequenta l’Accademia a Roma, dove rimane fino al 1924 e dove ritornerà dal 1929 al 1931. Contemporaneamente si perfeziona a Firenze. Comincia a lavorare giovanissimo negli ambienti ecclesiastici (il primo affresco è nella chiesa di S. Nicola a Pollutri ed è del 1926). Stabilitosi a Campobasso, continua in una attività sempre più fitta: nel 1927 sposa Maria Rosaria Barletta, trasferendosi a Isernia per qualche tempo. Di nuovo a Campobasso e poi a Roma, dove ha uno studio e da dove si sposta per affrescare le chiese delle vicinanze. Perduta una figlia, decide di tornare a Campobasso, dove continua a lavorare senza sosta ad opere monumentali, come gli affreschi della cattedrale, ai quali lavora dal 1935 al 1938, tranne la parentesi di Napoli, dove l’amico Emilio Notte lo vuole suo assistente alla cattedra di affresco presso l’accademia. Dal 1938 al 1951 insegna all’istituto Magistrale di Campobasso, ma continua a dipingere ed a partecipare a mostre. Nel 1940 è di nuovo a Napoli chiamato da Notte per affrescare il salone reale nella Mostra D’Oltremare. Nel 1952 si trasferisce al Cairo dove insegna pittura nella scuola d’arte italiana; rimane in Egitto fino al 1967, ma torna ogni anno in Molise, dove continua ad eseguire affreschi. Nel 1967 torna in Italia, a Firenze, dove nel frattempo si era trasferita la famiglia e dove insegna fino al 1975. Neanche in questo periodo smette nella sua attività pittorica tornando spesso in Molise. Continua a lavorare fino all’ultimo: quindici giorni prima di morire termina il suo ultimo autoritratto. Muore a Firenze nel 1996.
In alto: targa commemorativa
sull'abitazione dell'artista |
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In alto: Ritratto di Amedeo Trivisonno con la
propria famiglia In basso: L'artista si ritrae piangente
dopo la perdita del padre |
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