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Il Mistero della Trinità fu decretato, sussidiario
e custodito dalla Congregazione maggiore dei Trinitari.
Il Mistero del Corpus Domini veniva chiamato volgarmente
“Calicione”, perché l’allegoria dell’eucarestia
veniva rappresentata da un immenso calice sopra il quale, verosimilmente,
alcuni angeli tenevano sospesa la figura di un’ostia consacrata;
questo Mistero apparteneva lla Congregazione minore del Corpo di Cristo
ed era custodito dai Crociati di Santa Maria della Croce.
Il Mistero della Madonna del Rosario pare avesse come
caratteristica peculiare la rotazione della figura della Madonna su
se stessa durante il trasporto. Veniva custodito dai Trinitari.
Il Mistero di San Lorenzo rappresentava forse la scena
del martirio del santo sulla graticola, con visione celeste dall’alto.
Veniva custodito dai Trinitari.
Il Mistero di Santo Stefano ne rappresentava la lapidazione
e la visione “video caelos apertos”. Ne gestiva la manutenzione
e la custodia la famiglia Diodati, che venerò in modo specifico
il santo fino alla prima decade del secolo XIX. Questo Mistero apparteneva
ai Trinitari.
Del Mistero di Santa Maria della Croce, voluto e finanziato
dalla Congrega dei Battenti Crociati e custodito a Santa Maria della
Croce, esisteva un disegno rammentato dal De Luca, ma che presumibilmente
riproduceva già una variante della macchina quale era stata veduta
dagli anziani del tempo durante le sfilate in cui era ancora in funzione.
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