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Il Mistero della Trinità fu decretato, sussidiario e custodito dalla Congregazione maggiore dei Trinitari.
Il Mistero del Corpus Domini veniva chiamato volgarmente “Calicione”, perché l’allegoria dell’eucarestia veniva rappresentata da un immenso calice sopra il quale, verosimilmente, alcuni angeli tenevano sospesa la figura di un’ostia consacrata; questo Mistero apparteneva lla Congregazione minore del Corpo di Cristo ed era custodito dai Crociati di Santa Maria della Croce.
Il Mistero della Madonna del Rosario pare avesse come caratteristica peculiare la rotazione della figura della Madonna su se stessa durante il trasporto. Veniva custodito dai Trinitari.
Il Mistero di San Lorenzo rappresentava forse la scena del martirio del santo sulla graticola, con visione celeste dall’alto. Veniva custodito dai Trinitari.
Il Mistero di Santo Stefano ne rappresentava la lapidazione e la visione “video caelos apertos”. Ne gestiva la manutenzione e la custodia la famiglia Diodati, che venerò in modo specifico il santo fino alla prima decade del secolo XIX. Questo Mistero apparteneva ai Trinitari.
Del Mistero di Santa Maria della Croce, voluto e finanziato dalla Congrega dei Battenti Crociati e custodito a Santa Maria della Croce, esisteva un disegno rammentato dal De Luca, ma che presumibilmente riproduceva già una variante della macchina quale era stata veduta dagli anziani del tempo durante le sfilate in cui era ancora in funzione.

   
  *Immagini: collezione Eliseo - Bibiloteca Provonciale "P. Albino" pubblicate su Paolo Saverio di Zinno. Arte ed effimero barocco nel Molise del settecento di Felice Nicola e Lattuada Riccardo - Campobasso, Tipografia Foto lampo, 1996.

 
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