Uno
dei carri più complessi ed interessanti per valore artistico
e simbolico; mira ad esaltare la virtù eccezionale di una donna
nata senza peccato.
Un serpente, la croce e a reggere l’immacolata il globo terrestre
fasciato dalle costellazioni dello zodiaco e fatto roteare da un angelo
(a rievocazione della credenza per cui gli angeli sono preposti a regolare
il movimento delle stelle) ed una mezza luna, simbolo della caducità
dei beni terreni. Un Angelo tiene sulla testa della vergine una corona
di dodici stelle raffiguranti le dodici virtù di Maria o anche
i dodici apostoli. Punto centrale il simbolo della purezza.
Nella
chiesa di San Bartolomeo c’era una statua in legno scolpito e
dipinto dell’Immacolata, probabilmente la prima opera del Di Zinno.
L’Immacolata*
Nu globbe, na croce e nu serpente
Sott’a la Mmaculata rappresenta
Lu munne, lu martirie e chi te tenta,
Maria ch’è senza macchia ‘nze spaventa.
(Un
globo, una croce ed un serpente / sotto l’Immacolata rappresenta
/ il mondo, il martirio e chi ti tenta, / Maria che è senza macchia
non si spaventa)
*da una poesia di Michele Buldrini tratto
da: Arnaldo Brunale, Campuasciane Assèlute – Dialetto /
Enzo Nocera editor – Campobasso 2007
|